Un report inquietante dei servizi di sicurezza accusa la Corea del Nord dei principali attacchi hacker degli ultimi anni con un esteso network criminale che non ha fatto sconti neanche nel poker online.

Scritto da Luciano ‘Luckyflush’ Del Frate
01/08/2017

Un esercito di 1.700 hacker (più 5.000 supervisori) sponsorizzato Corea del Nord e programmato per compiere una delle più grosse frodi della storia dell’online (e che non ha fatto sconti neanche nell’ambito dell’e-gaming e del poker).
E’ questa la mega operazione voluta da – secondo gli ultimi report dell’intelligence – che avrebbe messo in atto frodi di ogni tipo su internet (prendendo di mira anche siti di poker) per finanziare il tanto discusso programma nucleare, visto che le sanzioni internazionali avrebbero rallentato il progetto tanto caro a Kim Jong-un, creando una grossa crisi di liquidità. Tali frodi – in base alle accuse dei servizi segreti occidentali – avrebbero permesso al dittatore di mantenere il suo lussuoso stile di vita oltre a quello dei propri familiari e della classe dirigente.

Gli hacker negli ultimi anni hanno preso di mira diverse banche centrali (anche quella polacca) cercando di prelevare un’ingente quantità di denaro.
Rete di programmatori nord coreani mandati all’estero

Secondo il New York Times, la rete sarebbe composta da cybers criminali che vivono all’estero ed hanno un impiego regolare ma prendono ordini da Pyongyang. Il programma di reclutamento e formazione – così rivelano fonti dei servizi segreti della Corea del Sud e della CIA – è iniziato dal regime nei primi anni ’90 con migliaia di bimbi che sono stati istruiti per diventare esperti informatici.
I programmatori nord coreani avrebbero – sempre secondo tali rapporti dell’intelligence – ottenuto il permesso di espatriare (un evento raro e sospetto) e di lavorare nello sviluppo di software e nella gestione di dati all’estero (Cina ed altri paesi asiatici), svolgendo impieghi ordinari e regolari ma che sarebbero solo una perfetta copertura per commettere crimini di ogni tipo, come l‘installazione dei computer dei giocatori di malware di ogni tipo per avere accesso ai dati bancari personali.
Come detto, per aggirare i blocchi voluti dalla comunità mondiale, la Corea del Nord avrebbe escogitato questo piano per raccogliere più fondi possibili dalle frodi online.
Fonti ufficiali governative della Corea del Sud

La denuncia emerge dal report di giovedì scorso redatto dagli esperti di cyberspace della Corea del Sud che lavorano per l’agenzia governativa Financial Security Institute (FSI) che ha mosso accuse molto gravi nei confronti di Pyongyang che nega e rispedisce al mittente le accuse, parlando di “diffamazione” da parte degli odiati cugini del sud e degli Stati Uniti.

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