Accordo tra l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale e ACCREDIA

Con il D.L. 82 del 14/06/2021, l’Italia ha istituito l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale. In ottica di attuazione del PNRR nel decreto sono state definite disposizioni urgenti in materia di cybersicurezza, definizione dell’architettura nazionale di cybersicurezza e istituzione dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (acn.gov.it).

In data 28/12/2021 è entrato in vigore il DPCM 223/2021 che riporta il “Regolamento di organizzazione e funzionamento dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale”, in ottemperanza all’Art. 6, comma 1 del suddetto D.L. 82/2021, al fine di disciplinare l’organizzazione e il funzionamento dell’Agenzia in quanto Autorità Nazionale per la cybersicurezza, prevista dal Regolamento UE 881/2019 “Regolamento sulla cybersicurezza”. Sia il Regolamento UE, sia il DPCM, suggeriscono un’attività congiunta tra l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN) e l’Ente nazionale di accreditamento (ACCREDIA) designato dal governo italiano al fine di attestare la competenza, l’indipendenza e l’imparzialità degli organismi che verificano la conformità dei servizi alle norme.

Il Regolamento UE 881/2019 all’art. 58 lett. C prevede che “l’Autorità nazionale assista e sostenga attivamente gli organismi nazionali di accreditamento nel monitoraggio e nella vigilanza delle attività degli organismi di valutazione della conformità ai fini del Regolamento stesso”. Parallelamente, il DPCM 223/2021 all’art. 12 punto C indica come compito dell’Agenzia quello di “sovrintendere ai processi di certificazione, qualificazione e valutazione” in materia di certificazione di sicurezza cibernetica individuando l’Agenzia quale Centro di Valutazione e Certificazione Nazionale. Questo compoterà il processo di accreditamento dell’ACN ad ACCREDIA ai sensi del Regolamento CE 765/2008.

Paolo Montali

Risk Solver

3929648727

Lanciare il futuro digitale per imprese e professioni

L’iniziativa dei commercialisti partenopei e di Sys è stata presentata a Napoli in occasione del Tbiz 2017 per evidenziare il mainstreaming

NAPOLI – Con la partecipazione al TBIZ 2017  come enti supporter –  l’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli, presieduto da Vincenzo Moretta,  e SIS  (Social Innovation Society)  entrano  di fatto nella pianificazione per il rilancio del Paese focalizzando l’attenzione sull’importanza strategica rappresentata dalla visione sistemica che lega il tema dei Diritti Digitali, le competenze, le infrastrutture, le linee di indirizzo nazionali, europee e internazionali.

“Pianificare, programmare e investire oggi nella trasformazione digitale in campo pubblico e privato” – afferma Simonetta Cavalieri, numero uno della SIS  – senza comprendere e condividere il tema dei Diritti Digitali sottesi all’evoluzione sociale in atto è come immaginare di costruire un palazzo usando materiali innovativi ma senza prima realizzarne le fondamenta. Quando come SIS parliamo di Digital Social Innovation infatti non ci focalizziamo esclusivamente su una prospettiva tecnica e quindi sul diritto di accesso allo strumento tecnologico (i.e. l’infrastruttura web), bensì  alla analisi e alla formulazione dei diritti studiando il “tema dell’accesso allo spazio digitale”, ponendo al centro la ‘partecipazione’, intesa come valore, diritto, e anche, come dovere inalienabile di ogni cittadino, di esercitare le proprie prerogative politiche e sociali il che non significa democrazia diretta ma un assett imprescindibile e di cui tener conto sia per lo sviluppo di risposte imprenditoriali che di politiche pubbliche.

“Il lavoro che abbiamo attivato con la Commissione Innovazione Sociale per l’Imprenditorialità dell’Odcec di  Napoli in collaborazione con la SIS,  selezionata come membro del Comitato Scientifico,  va esattamente in questa direzione – conferma Vincenzo  Tiby, consigliere dell’Ordine di Napoli – ed è solo un primo step di un percorso che porterà allo sviluppo di un nuovo ruolo per i Dottori Commercialisti ed Esperti contabili  destinato ad evolvere sia sul piano della ricerca e relazione con  i clienti attuali e/o prospect  che sul piano operativo nell’offerta e gestione dei servizi  che dovranno essere sempre più integrati, accessibili e agiti in filiera con altri professionisti per rispondere ad esigenze di mercato,  norme nazionali e politiche europee. Fondamentale è stato infatti condividere con la SIS e la Società Risk Solver  come pianificare una strategia di innovazione o una più  semplice introduzione tecnologica in uno dei nostri  studi o per un’ azienda cliente deve prevedere una visione sistemica e una pianificazione circolare tra analisi dei Diritti degli utenti finali e applicazione delle norme come ad esempio il nuovo  Reg. UE 679/2016  che dovrà essere applicato dal 2018.

Con la Commissione ISI abbiamo avuto modo di ospitare in TBIZ 2017  due imprese socialmente innovative. UP2GO un’ impresa femminile che sta  rivoluzionando i modelli di mobilità cittadina creando valore immediato per le aziende e comunità di persone che la attivano, valore indiretto ma ancora più prezioso per la salute dei cittadini delle aree in cui queste comunità le utilizzano,  oltre al valore per un Paese  come il nostro in termini di minor spese per danni dovuti a problemi ambientali e ricadute sanitarie. La seconda solo in termini alfabetici è PEDIUS. Un team giovane che ha creato in Italia  la prima Startup Innovativa a vocazione sociale perché hanno sviluppato un prodotto che è in grado di far parlare al telefono le persone sorde.  Oggi possiamo dire che sono una realtà italiana in espansione globale (EU . USA  Brasile …) con una raccolta di capitali pari a 1,9 milioni  di euro.

All’incontro hanno partecipato Carmen Padula, consigliere delegato Odcec Napoli, Amelia Scotti, presidente della Commissione Innovazione sociale per l’imprenditorialita dell’Odcec di Napoli; Bruno Uccello, Ideatore Technology biz; Giuseppe Passaro, responsabile servizi telematici registro imprese della Camera di Commercio di Napoli.

 

09:25 2/10