Categoria: information

  • La CNIL sanziona Azienda informatica del settore sanitario per 800.000€

    La CNIL sanziona Azienda informatica del settore sanitario per 800.000€

    La società informatica  Cegedim Santé, che fornisce delle soluzioni verticali per il settore sanitario ha ricevuto una sanzione di €800.000,00 da parte della CNIL (Commission Nationale de l’Informatique et des Libertés) per non aver reso realmente anonimizzato i dati dei pazienti e per aver sottratto illegalmente dati sanitari, riutilizzandoli per scopi commerciali, in contrasto con le finalità per cui erano stati raccolti.

    La società sviluppa e commercializza software di gestione per il settore sanitario, molto utilizzati in Franca (circa 25.000 studi medici e circa 500 centri sanitari) per gestire la propria agenda, la cartella clinica dei pazienti e le loro prescrizioni.

    Dai controlli effettuati dall’autorità a partire dal 2021, era emerso che la società informatica aveva pseudonimizzato i dati sanitari, ma senza averli resi effettivamente anonimi, trattandoli illecitamente, e trasmettendoli ai propri clienti allo scopo di produrre studi e statistiche in campo sanitario.

    Dopo aver effettuato delle verifiche sulle tecniche di pseudonimizzazione, la CNIL ha accertato che tali dati non erano in realtà anonimi, ma solo pseudonimi, essendo quindi tecnicamente possibile la re-identificazione delle persone interessate.

    L’autorità francese ha constatato che Cegedim Santé aveva raccolto numerosi dati sulle persone interessate, compresi date di nascita, sesso, categoria socio-professionale, allergie, anamnesi, dati biometrici, diagnosi, prescrizioni mediche, assenze per malattia e risultati delle analisi.

    Inoltre, i dati erano stati collegati ad un identificativo univoco per ciascun paziente dello stesso medico, e questo consentiva di collegare tra loro i dati trasmessi anche successivamente e ricostruire così il percorso di cura degli interessati.

    Pertanto, la CNIL ha ritenuto che il rischio che l’identità di una persona potesse essere ritrovata fosse troppo elevato, e quindi i dati trattati da Cegedim Santé non potevano essere considerati davvero anonimi. A tal fine, l’autorità ha sottolineato l’esistenza dell’identificativo univoco e la profondità dei dati raccolti, tenendo conto anche della possibilità di combinare i dati raccolti da Cegedim Santé anche con dati in possesso di terzi.

    Ritenendo che i dati trattati da Cegedim Santé fossero pseudonimi e non anonimi almeno fino al 2022 (data di fine dei controlli), la CNIL ha stabilito che la società informatica ha violato la legge sulla Protezione dei Dati Personali.

    La CNIL ha inoltre denunciato il mancato rispetto dell’obbligo di trattare i dati lecitamente, ritenendo che la Cegedim Santé abbia commesso una violazione dell’articolo 5.1.a del GDPR riguardo all’utilizzo del teleservizio “HRi” predisposto dall’assicurazione sanitaria, che consentiva l’accesso allo storico dei rimborsi sanitari effettuati dalla medesima assicurazione sanitaria, negli ultimi dodici mesi.

    La consultazione dei dati di questo tele-servizio da parte di un medico membro dell’“osservatorio” istituito dal Cegedim Santé, avrebbe comportato automaticamente il loro caricamento nella scheda informatica del paziente, consentendo al tempo stesso la loro estrazione da parte del Cegedim Santé. La CNIL ha ritenuto che la Cegedim Santé non abbia trattato i dati in modo lecito non prevedendo la possibilità che i dati potessero essere semplicemente consultati dai medici.

    Al termine dell’istruttoria, in data 5 settembre 2024, la CNIL ha quindi pubblicato la propria decisione di infliggere una multa di € 800.000 alla Cegedim Santé.

    https://www.cnil.fr/fr/donnees-de-sante-sanction-de-800-000-euros-societe-cegedim-sante

  • Presentazione del servizio Threat Info Sharing

    Presentazione del servizio Threat Info Sharing

    18 Settembre 2024 Palazzo Marino CONFERENZA STAMPA ASSINTEL

    Presentazione del servizio Threat Info shearing

    Il 18 Settembre 2024 alle ore 11.00, alla presenza dell’head Board Innovazione Tecnologica e Trasformazione Digitale del Comune di Milano (Dott.ssa Layla Pavone), della Presidente di ASSINTEL (Dott.ssa Paola Generali) e del Strategic Business Director at Tinexta Cyber  (Dott. Pierguido Iezzi) si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del servizio Threat Infosharing, un servizio gratuito che informa le gli utenti della situazione delle minacce cyber, messo a disposizione di Aziende e cittadini da parte del Cyber Think Tank di ASSINTEL, il gruppo di lavoro che si occupa di analizzare e studiare l’andamento delle minacce cyber e delle tecniche emergenti per contrastarle.

    Il Threat Infosharing rappresenta un’avanguardia nel monitoraggio della sicurezza informatica, fornendo aggiornamenti quotidiani tramite una dashboard online altamente sofisticata. L’obiettivo della piattaforma è permettere alle aziende e alle figure responsabili della sicurezza informatica (CISO, CIO e Cyber Security Expert) di identificare le nuove evoluzioni delle minacce cyber e prevenirne gli attacchi grazie alle informazioni, all’expertise e alle tecnologie messe in campo dal Cyber Think Tank Assintel.

    La piattaforma è in grado di identificare e segnalare una vasta gamma di minacce informatiche, tra cui campagne di phishing mirate e le principali nuove vulnerabilità tecnologiche, che necessitano di essere prontamente comunicate per prevenire attacchi. Il Threat Infosharing è in grado anche di segnalare l’elenco completo degli indirizzi IP sospetti da cui sono stati rilevati tentativi di attacco, fornendo così un mezzo per bloccare proattivamente queste fonti di minaccia, e di evidenziare le tendenze e le attività nel campo del ransomware, uno dei rischi informatici più gravi per al sicurezza dei dati.

    «L’accordo siglato tra Assintel e Comune di Milano segna un passo importantissimo a favore delle imprese del territorio – commenta la presidente di Assintel Confcommercio, Paola Generali – a cui viene messo a disposizione gratuitamente uno strumento utile, sia dal punto di vista economico che da quello sociale. Si tratta di un esempio di reale partnership tra pubblico e privato, efficiente ed efficace, in cui delle aziende Assintel mettono a disposizione del territorio il proprio know how in materia di cybersecurity, creando un circuito virtuoso dal valore inestimabile».

    Per approfondire, seguire i link:  

    Cybersecurity – Assintel (gruppo di lavoro sulla Cybersecurity)

    https://www.assintel.it/servizi/threat-infosharing/  (la piattaforma di threat infosharing)

  • La sicurezza informatica: Questa sconosciuta!

    La sicurezza informatica: Questa sconosciuta!

    Oggi parliamo di Sicurezza informatica e di NIS2

    l’Italia è il terzo Paese al mondo più colpito dai malware!!

    Ed è la prima Nazione a livello europeo colpita da malware con un totale di 174 milioni di software malevoli intercettati!

    Come mai l’Italia è tra i Paesi preferiti dai cybercriminali, in cui trovare obiettivi sui quali sferrare degli attacchi.

    Secondo il report “Stepping ahead of risk” di Trend Micro Research, una notissima realtà multinazionale specializzata sulla cybersecurity , l’Italia è il terzo Paese al mondo e il primo in Europa maggiormente colpito da malware, con un totale di oltre 174milioni di attacchi sferrati tramite software malevoli, intercettati. Il dato emerge dall’analisi delle minacce informatiche che hanno colpito nel corso del primo semestre 2023, e visto che (come confermano i report di Assintel e del Clusit) il trend degli attacchi è sempre in crescita, quest’anno ci aspettiamo che saranno superati i 200 Milioni di attacchi.

    Queste le prime cinque posizioni a livello Mondo: Stati Uniti (417.545.421), Giappone (355.248.073), Italia (174.608.112), India (120.426.491), Brasile (96.908.591).

    Questi sono i dati relativi agli attacchi rilevati… immaginatevi cosa vuol dire, se riuscissimo a calcolare anche quegli attacchi non intercettati/denunciati.

    Qui entra in gioco la NIS2:

    La norma prevede che nel corso della vita di un’azienda tutti gli attacchi e gli incidenti informatici debbano essere denunciati. Ma questo perché ? Si chiederanno molti imprenditori e manager, arrivando alla considerazione consequenziale che questo obbligo è imposto per fare cassa.

    Voglio rivelare a tutti che non è così. Dobbiamo capire e fare nostro il concetto che la comunicazione degli attacchi, delle varie modalità è fondamentale per aiutare anche altri ad evitare di essere attaccati nello stesso modo, riducendo l’efficacia e costringendo gli attaccanti a fare nuove attività di analisi e di ricerca di altre modalità di attacco, sfiancandolo e rendendogli la vita sempre più difficile.

    Per approfondire, segui il link: